Piccola perché ha le dimensioni ideali per disimpegnarsi bene nel traffico cittadino e grande perché, dopo qualche settimana alla guida, la Suzuki Ignis si è rivelata davvero una grande vettura.
Incominciamo dall’estetica: con quelle linee squadrate la Suzuki Ignis, inizialmente, appare un po’ “strana”. Diciamo che non accetta compromessi: piace o non piace. E a noi di formulamotori.it, dopo gli iniziali dubbi, più l’abbiamo guidata e vissuta (sì, perché le auto vanno soprattutto vissute), più l’abbiamo apprezzata. Tanto che, abbiamo capito che quel suo essere un po’ “strana” significa “non assomigliare a nessun’altra vettura”. Chissà quante volte vi sarà capitato nel vedere una nuova vettura dire: “Assomiglia un po’ alla XXXX”! Oppure: “Vista di lato mi ricorda la…”. Bene, ciò non accadrà mai con la Ignis perché la piccola di casa Suzuki, anche esteticamente, è decisamente unica.
Sotto il cofano. Alzando il cofano della vettura troviamo un bel quattro cilindri da 1.2 di cilindrata che lavora con un piccolo motore elettrico, il tutto per un sistema mild hybrid 12 Volt molto efficiente. Certo, non abbiamo fatto dei rilevamenti con strumentazione stile “quattroruote” ma, semplicemente, mettendo i nostri bei 20 euro di benzina siamo riusciti a fare (quasi sempre) i 19/20 km con un litro. Niente male di questi tempi dove il carburante costa quasi più dell’oro. Tra l’altro, al volante della Ignis, ci siamo tolti anche lo sfizio di circolare nelle zone a traffico limitato (le famose ZTL) di Milano risparmiando ben 5 euro al giorno.
Il motore endotermico (di ultima generazione) ha una potenza di 83 CV, ha due iniettori per ogni condotto di aspirazione, il rapporto di compressione di 13:1 e la pompa dell’olio a portata variabile, con ugelli a controllo elettronico che spruzzano lubrificante alla base dei pistoni per raffreddarla quando è necessario. Il motore elettrico da 3,7 CV, invece, da una mano all’endotermico nelle fasi di accelerazione, facendo anche da motorino di avviamento. Il modello che abbiamo provato aveva il cambio automatico CVT abbastanza preciso e lineare, reso però molto divertente nell’utilizzo dalle “palette” sul volante. E a proposito di volante, a noi sono piaciuti anche l’ottimo raggio di sterzata (apprezzabile nella guida in città e nelle manovre di parcheggio) e lo sterzo, preciso e dotato di una buona progressione.
Nell’abitacolo. Allora, innanzitutto segnaliamo l’ottimo materiale e le buone plastiche utilizzate. Bella la consolle centrale, molto ben visibili le informazioni sul cruscotto, volante ben impugnabile e sedili comodi ed ergonomici. Lo spazio non manca, così come i vani porta-oggetti, ben distribuiti in tutta la vettura. Non dispiace nemmeno la capacità del bagagliaio che, secondo Suzuki, si aggira sui 260 litri che, con i sedili posteriore abbassati, può arrivare fino a 514 litri.
Va’ che è un piacere. La Suzuki Ignis ha sfoderato un’accelerazione sorprendente, soprattutto in città. Il motore, oltre ad essere parsimonioso nei consumi, è abbastanza silenzioso e si è dimostrato vivace e arzillo anche in autostrada. La “nostra” Ignis ci ha poi sorpreso piacevolmente sulla Serravalle dove, fra quelle meravigliose curve, andava che è un piacere. Ecco, ha sofferto un po’ nelle salite dove avrebbe avuto bisogno di qualche CV in più.
Quando la sicurezza non è un optional. Come da tradizione Suzuki, anche la Ignis dispone di diversi sistemi di assistenza alla guida che “rassicurano” non solo il conducente ma anche i passeggeri. Fra questi segnaliamo “attentofrena”, ovvero la frenata automatica di emergenza con riconoscimento pedone e ciclista (utile e a volte ‘aggressivo’); “guidadritto”, il sistema di avviso di superamento corsia; “restasveglio”, il monitoraggio dei colpi di sonno e delle distrazioni (puntuale e preciso).
Qualche difetto glielo vogliamo trovare? Innanzitutto (e non ci stancheremo di scriverlo finché Suzuki non prenderà provvedimenti) l’apertura dello sportellino del serbatoio posizionata sul pavimento della vettura: non sarebbe più comodo fare un’apertura a pressione senza doversi inginocchiare? Una bella vettura come la Ignis meriterebbe un sistema audio più efficace: se ascoltando la radio, per esempio, si alza un po’ il volume non si sente bene e si è costretti a riabbassarlo. Ultima cosa: dopo qualche giorno di prova un alerte ci avvisa che abbiamo una ruota leggermente sgonfia. Le facciamo controllare ma poi non siamo riusciti a resettare l’avviso che, rimanendo sempre in evidenza, nasconde tutte le altre informazioni di viaggio. Sarà sicuramente colpa mia che sono un vecchio boomer, ma qualcuno può dirmi come si resetta? Così, lo chiedo per un amico che sta pensando di acquistare una Suzuki Ignis…